La serata dei duetti, salvo poche eccezioni, è diventata una festa tra amici. Chiara Francini è abitata a stare sul palco e si vede.
Abbiamo aspettato di gusto la serata dedicata ai duetti: gli ospiti in gara dovevano presentare una canzone e cantarla con quello che fino a qualche anno fa sarebbe stato definito Big (tradotto persona importante, famosa). Mamma mia che patimento! Ormai il meglio lo si aspetta da pochi artisti, che si contano sulla punta delle dita, o da eventi extra canzoni in gara.
La serata si è aperta Peppino Di Capri, celebrando i suoi 70 anni con la consegna del Premio alla Carriera, momento passato però senza infamia e senza lode (a differenza di Ranieri e Al Bano nelle serate precedenti).
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Non possiamo invece non notare positivamente la presenza dell’attrice Chiara Francini alla co-conduzione della quarta serata. Ed è il caso di dirlo, di tutte le precedenti, è quella che si può definire conduttrice. Non si è fatta intimidire dal palco, in effetti lei c’è abituata, ha gestito a pari merito Amadeus e Gianni Morandi e il suo monologo ha toccato corde ancora più profonde.
Il Monologo
Chiara Francini ha voluto trattare nel suo contributo un argomento spinoso in quanto tocca le donne nel loro intimo: la maternità. Che una donna affronti una gravidanza o che decida, non voglia o impossibilitata ad affrontarne una, le implicazioni emotive e psicologiche da affrontare sono spesso sottovalutate.
Francini, complice la sua formazione professionale, con tatto ed incisività penetra nell’animo di chi ascolta, anche se l’ora è tarda e si è provati da tante ore di visione festivaliera.
Chiariamo subito che l’orario per il monologo è stata concordato preventivamente, per evitare interferenze con la gara ma questo non ha influito sulla forza del testo che è arrivato, dritto e potente al cuore: ‘Quando qualcuna ti dice che è incinta e tu non lo sei mai stata c’è come qualcosa che ti esplode dentro. Un buco che ti si apre, in mezzo agli organi vitali, una specie di paura, stordimento, e, mentre accade tutto questo, tu devi festeggiare, perché la gente incinta è violenta e vuole solo essere festeggiata. E non c’è spazio per il tuo dolore, per la tua solitudine. Tu devi festeggiare. Come l’albero di Natale che tengo acceso tutto l’anno in salotto, un albero di Natale assolutamente insensato che continua ad accendere le sue lucine, anche a luglio, fuori tempo massimo. Una festa continua senza nessuna natività. E io ho festeggiato.’
Gli Elfi
Tranne un caso che leggerete tra gli Orchi, i duetti si sono mantenuti in linea generale sullo stesso piano. A tratti sembrava di essere nel pub del ‘facciamo il karaoke il venerdì sera’ altre un po’ meno ma comunque alcuni non sono stati all’altezza delle aspettative.
Tranne due, quello di Mengoni e sopratutto quello di Giorgia con Elisa che hanno presentato Luce (di Elisa) e Di sole e d'azzurro (Giorgia) riuscendo a commuovere l’Ariston e la sottoscritta che seguiva davanti allo schermo. A conferma che Giorgia, con brani che fanno esplodere il suo potenziale (o la sua canna come si direbbe a Roma) spazza via ogni antagonista.
Gli Orchi
Come accennato, mio malgrado c’è un’esibizione che è stata fallimentare, quella di Gianluca Grigani accompagnato da Arisa. E pensare che per l’occasione, anche Beppe Vessicchio è uscito dalla casa del meritato riposo per dirigere l’orchestra verso la Destinazione Paradiso che tanto lustro diede a Grignani e che alla fine si è dimostrato un inferno.
Grignani non era in sé e tutti hanno cercato di rendere epica la sua esibizione, mascherando con gli strumenti a disposizione il disastro che si stava compiendo. I Direttori d’Orchestra maneggiavano la bacchetta nemmeno fossero stati Harry Potter e Voldemort, persino Arisa per gestire l’equilibrio precario di Grignani ha stonato in qualche occasione, che credo si sia fustigata a sangue appena arrivata in camerino. Fallito anche il tentativo di coinvolgere il direttore di Rai Uno, Stefano Coletta, l’esibizione si conclude (insieme all’ansia di quella visione).
A Grignani rimane la convinzione di essersi divertito e di aver fatto divertire, a noi l’amarezza di vedere un artista che, per quanto sia stato coraggioso a compiere questo passo, forse è più dignitoso che lavori dietro le quinte. Perché per chi lo stimava e stima, è un duro colpo assistere a questo declino.
Finalmente stasera, sul Monte Fato della Liguria si decreta il vincitore. Salvo disastri e inconvenienti. Ma quello sarà il bello della diretta.